La spirometria è un esame non invasivo che permette di valutare la funzionalità polmonare e individuare precocemente eventuali patologie. Nei lavoratori che operano in ambienti a rischio come quelli con presenza di agenti tossici o particelle sospese, la spirometria riveste un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel monitoraggio dello stato di salute polmonare. Questo test misura diversi parametri, tra cui la capacità vitale forzata (FVC), il volume espiratorio forzato al primo secondo (FEV1) e il rapporto tra i due (FEV1/FVC). Attraverso l’analisi dei risultati ottenuti dalla spirometria, è possibile rilevare eventuali alterazioni della funzionalità respiratoria che potrebbero essere indicative di patologie come l’asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o altre malattie polmonari. Grazie a questa metodica di screening, è possibile intervenire precocemente con misure preventive e terapeutiche mirate per garantire una migliore qualità della vita ai lavoratori esposti a rischio. Inoltre, la spirometria può essere utilizzata anche come strumento di monitoraggio nel tempo per valutare l’efficacia delle terapie adottate e l’evoluzione delle condizioni respiratorie. In conclusione, investire nella realizzazione periodica della spirometria nei lavoratori che operano in ambienti a rischio rappresenta un importante strumento per tutelarne la salute e prevenire lo sviluppo di gravi patologie polmonari.